Addio al camino? Le nuove regole sul riscaldamento a legna e le multe salate

Franco Gentili

Settembre 19, 2025

Se usi camini o stufe a legna per riscaldarti, è il momento di informarti bene: da ora in poi il quadro normativo diventa più rigido. Regioni del Nord Italia, direttive europee e normative nazionali stanno imponendo standard più severi per l’efficienza e le emissioni. Chi ha impianti obsoleti rischia multe pesanti, mentre chi si adegua può usufruire di incentivi vantaggiosi. Ecco tutto quello che devi sapere per evitare brutte sorprese e scegliere la strada giusta.

Normative europee e disposizioni nazionali: cosa cambia

Non si tratta di un divieto totale al riscaldamento a legna, ma di una svolta verso la sostenibilità. La direttiva europea Ecodesign introdurrà limiti di efficienza e livelli massimi di emissione per i nuovi impianti a biomassa, con applicazione prevista tra il 2027 e il 2028.

In Italia, la normativa UNI 10683 disciplina gli apparecchi a legna e a pellet fino a 35 kW. Se il tuo impianto è già installato, potresti continuare a usarlo a patto che soddisfi i requisiti di efficienza; altrimenti, dovrai adeguarti.

Restrizioni regionali già attive

Diverse Regioni del Nord – tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna – hanno già introdotto restrizioni specifiche. Camini aperti e stufe con meno di 3 o 4 stelle di efficienza non possono essere utilizzati durante i periodi di emergenza o nei giorni critici per la qualità dell’aria.

Le sanzioni sono severe: chi non rispetta le regole rischia multe fino a 5.000 euro. I controlli delle autorità locali sono già partiti in molte aree.

Chi deve adeguarsi per evitare le multe

Se possiedi un camino o una stufa a legna vecchia, non omologata o con classe emissiva bassa, è probabile che tu debba sostituirla o migliorare l’impianto. Sono interessati tutti coloro che:

  • hanno impianti con meno di 3-4 stelle;
  • utilizzano camini aperti non conformi;
  • residono in Regioni che già effettuano limitazioni ambientali;
  • non effettuano manutenzione o non dispongono di documentazione certificata dell’impianto.

Anche la qualità del combustibile (legna o pellet) diventa determinante: molte regioni impongono pellet certificato (classe A1) o legna con umidità controllata per ridurre le emissioni.

Incentivi utili per chi aggiorna l’impianto

Per chi decide di cambiare stufe o camini obsoleti, ci sono strumenti che rendono meno gravoso l’investimento. Il Conto Termico 2.0 permette un rimborso fino al 65% della spesa per l’acquisto di impianti certificati, pompe di calore o caldaie ad alta efficienza.

Inoltre, esistono bonus edilizi che offrono detrazioni fiscali per lavori di sostituzione o modernizzazione degli impianti di riscaldamento a biomassa. È consigliabile verificare le agevolazioni specifiche della tua Regione, perché possono variare molto da territorio a territorio.

Impatto per le famiglie: costi da valutare

Passare da un camino vecchio a un impianto conforme può richiedere una spesa iniziale importante: acquisto, installazione, certificazione, smaltimento del vecchio apparecchio. Tuttavia i risparmi nel lungo periodo possono essere consistenti, grazie alla migliore efficienza, minor combustibile consumato e meno bollette sulle emissioni (dove previste).

In più, restare nella legalità evita multe che possono arrivare anche a 5.000 euro, un costo che in molti casi supera l’investimento per cambiare impianto. Per chi vive nelle regioni con limitazioni, adeguarsi non è solo una questione ambientale, ma anche economica.

Cosa fare concretamente se hai un camino o stufa a legna

Ecco alcune azioni da mettere subito in pratica per non rischiare sanzioni:

  • Verifica la classe di efficienza del tuo impianto (numero di stelle) o richiedi un check da un tecnico qualificato;
  • Controlla le normative della tua regione o comune per capire le regole specifiche che ti riguardano;
  • Se l’impianto è troppo vecchio o inadeguato, considera la sostituzione con modello certificato o impianto alternativo meno inquinante;
  • Sfrutta gli incentivi statali e regionali per ottenere rimborsi o detrazioni;
  • Assicurati che la manutenzione sia regolare e che siano conservati i documenti che certificano conformità ambientale.

Le nuove regole sul riscaldamento a legna non segnalano la fine della tradizione, ma l’inizio di una nuova fase: più attenta all’ambiente, alla salute pubblica e al risparmio. Chi si adegua ora può trovare benefici reali, chi resta indietro rischia multe salate e possibili divieti locali. Se hai un camino o una stufa a legna, informati subito, fai i controlli necessari e valuta le opzioni disponibili per modernizzarti. Il cambiamento è in atto: meglio arrivarci preparati.

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