Sotto i Campi Flegrei c’è una “pentola a pressione” geologica: gli scienziati ora sanno esattamente cosa potrebbe far saltare il coperchio

Exploding Activity With Lava - Natural Phenomenon - Illustration

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Settembre 18, 2025

Mentre la terra trema e il suolo si solleva, gli scienziati hanno finalmente confermato cosa si nasconde sotto i Campi Flegrei. E non è quello che tutti pensano. Un nuovo, importantissimo studio del CNR rivela che il vero motore del bradisismo non è il magma che spinge da sotto, ma qualcosa di ancora più imprevedibile: un’enorme “pentola a pressione” di acqua surriscaldata intrappolata a chilometri di profondità.

Questa scoperta getta una nuova, inquietante luce sul futuro della caldera. La pressione sta aumentando a livelli critici e potrebbe scatenare il fenomeno più temuto e improvviso: le esplosioni freatiche

La scoperta: una ‘pentola a pressione’ a 4 km di profondità

Immagina una gigantesca pentola piena d’acqua, sepolta sotto i tuoi piedi. Ora immagina che dal basso, il fuoco del magma la riscaldi senza sosta. Sopra, un coperchio di roccia impermeabile impedisce al vapore di uscire. Cosa succede? La pressione sale, sale, sale, fino a deformare e fratturare il coperchio.

Ecco cosa sta succedendo. Lo studio del CNR, analizzando i gas delle fumarole della Solfatara e i dati dei vecchi pozzi geotermici, ha individuato il colpevole: l’acquifero intermedio.

  • Cos’è? Un serbatoio sotterraneo tra 2,7 e 4 km di profondità, pieno di acqua, vapore e CO2.
  • Cosa succede? I gas bollenti del magma sottostante lo surriscaldano, facendolo espandere.
  • Il problema: Uno strato di roccia impermeabile sopra di esso agisce come un “tappo”, intrappolando la pressione che deforma e spacca la crosta terrestre, causando i terremoti che sentiamo.

Cos’è un’esplosione freatica e perché fa così paura?

Questo è il vero incubo legato alla scoperta. Se la pressione diventa troppa o se il “tappo” di roccia si indebolisce e si frattura, l’acqua super-bollente può trasformarsi istantaneamente in vapore e risalire in superficie. Il risultato è un’esplosione violentissima.

  • Non è un’eruzione vulcanica classica: Non coinvolge magma, ma è un fenomeno altrettanto devastante.
  • È improvvisa e imprevedibile: A differenza di un’eruzione, non dà quasi nessun preavviso.
  • Cosa proietta? Un getto potentissimo di vapore, acqua bollente, gas, fango e frammenti di roccia.

Lo scenario degli esperti: “Colate di fango bollente verso la costa”

Cosa accadrebbe se si verificasse un evento del genere? Claudia Principe del CNR, coautrice dello studio, dipinge uno scenario terrificante, basato su eventi già accaduti in passato nella Solfatara:

“Si determinerebbe la formazione di colate di fango bollente e detriti che si riverserebbero rapidamente fuori dall’area, percorrerebbero le strade e si dirigerebbero verso la linea di costa“.

Un evento localizzato ma con un potenziale distruttivo enorme per le aree immediatamente circostanti.

La soluzione controversa: ‘bucare’ il vulcano per salvarlo?

Di fronte a questo rischio, gli autori dello studio propongono una soluzione tanto audace quanto controversa: usare i pozzi geotermici per “bucare” l’acquifero e rilasciare gradualmente la pressione, come far sfiatare una pentola a pressione.

Ma molti altri scienziati, inclusi ricercatori dell’INGV, sono terrorizzati da questa idea. Il motivo? Interferire con un sistema così delicato potrebbe essere come giocare alla roulette russa: potrebbe innescare le stesse esplosioni freatiche che si vogliono evitare, o causare terremoti e rilasciare gas tossici.

La scienza ha identificato il pericolo con una chiarezza mai vista prima. Ma la domanda su come disinnescare questa “bomba a orologeria” sotterranea rimane aperta, e spaventosamente senza una risposta sicura.

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