Rifugi antiaerei in città: l’elenco ufficiale delle visite guidate che (quasi) nessuno conosce

Franco Gentili

Settembre 16, 2025

Sotto i palazzi e le strade delle nostre città esiste un mondo nascosto fatto di corridoi, brandine di fortuna, scritte sui muri e porte stagne. Sono i rifugi antiaerei della Seconda guerra mondiale, oggi riaperti al pubblico con visite guidate ufficiali che pochi conoscono davvero.

Quando si parla di storia urbana e memoria collettiva, si pensa subito a monumenti, musei e piazze. Raramente ci si ricorda che, durante i bombardamenti tra il 1940 e il 1945, migliaia di cittadini trovarono riparo sottoterra, in spazi improvvisati o costruiti appositamente dalle amministrazioni comunali. In questi luoghi si consumavano paure, attese e momenti di speranza. Oggi, grazie al lavoro di enti pubblici, musei e associazioni culturali, molti rifugi sono stati messi in sicurezza e riaperti al pubblico con visite guidate ufficiali, spesso con calendari a numero chiuso.

Scendere in un rifugio antiaereo significa fare un viaggio nel tempo: i suoni ovattati, l’odore di umidità, le scritte “Silenzio” ancora leggibili, le panche di pietra dove sedevano intere famiglie. Un percorso che unisce storia, emozione e scoperta, e che rappresenta un patrimonio nascosto ancora poco conosciuto dal grande pubblico.

Rifugi antiaerei in città: l’elenco ufficiale delle visite guidate che pochi conoscono – Aicelti.it

Roma — I rifugi e i bunker di Villa Torlonia

A Roma, sotto il Casino Nobile di Villa Torlonia, si trova uno dei rifugi più interessanti della capitale. Si tratta di un rifugio antiaereo e di un bunker costruiti per proteggere Benito Mussolini e la sua famiglia. Dopo decenni di chiusura, sono stati restaurati e oggi sono visitabili con un percorso multimediale che alterna testimonianze audio, proiezioni e ricostruzioni storiche.

Durante la visita si passa per corridoi angusti, si osservano gli impianti di aerazione originali e si entra nelle stanze blindate. Un allestimento moderno consente di rivivere l’atmosfera dei bombardamenti grazie a suoni e immagini immersive. I calendari ufficiali prevedono aperture stagionali con slot riservati a singoli visitatori, scuole e gruppi. È obbligatoria la prenotazione e i gruppi sono ristretti per garantire la sicurezza.

Consiglio utile: scegli le fasce mattutine dei giorni feriali. Troverai meno affollamento e potrai vivere l’esperienza in modo più intimo.

Milano — Il rifugio antiaereo di Piazza Grandi

A Milano esistono diversi rifugi, ma quello di Piazza Grandi è uno dei meglio conservati e più accessibili. Costruito per ospitare centinaia di persone, è rimasto nascosto per anni prima di essere riaperto in occasione di eventi culturali e delle Giornate FAI.

Entrando, si cammina tra corridoi stretti, con scritte dipinte sui muri che ricordano le regole di comportamento in caso di bombardamento. Si vedono i resti dei sistemi di ventilazione e gli ambienti destinati ad accogliere uomini, donne e bambini in attesa che cessasse l’allarme. Le visite guidate vengono organizzate in collaborazione con il Comune e associazioni culturali locali.

Consiglio utile: i turni del FAI sono molto richiesti e si esauriscono rapidamente. Prenota appena si apre la disponibilità e punta sugli slot del mattino presto.

Napoli — La città sotterranea e i rifugi della guerra

Napoli è probabilmente la città italiana con la rete sotterranea più vasta. Durante la guerra, gli antichi acquedotti e le cave di tufo furono trasformati in rifugi che potevano accogliere migliaia di persone. Oggi fanno parte dei percorsi di Napoli Sotterranea, visitabili tutto l’anno con turni multipli.

La discesa conduce in cunicoli scavati nel tufo, cisterne riadattate e ambienti che conservano ancora gli oggetti originali lasciati alla fine del conflitto. Tra le attrazioni più suggestive c’è il Museo della Guerra, dove si trovano elmetti, lampade, brandine e fotografie d’epoca. Alcuni percorsi offrono anche installazioni multimediali che ricreano i bombardamenti, rendendo l’esperienza ancora più intensa.

Consiglio utile: scegli i turni serali. L’atmosfera è più suggestiva, la temperatura più piacevole e l’affluenza minore.

Torino — I rifugi di Palazzo Civico e Piazza Risorgimento

Anche Torino conserva testimonianze significative. Sotto il Palazzo Civico si trova un rifugio istituzionale, aperto in occasioni speciali con visite gratuite su prenotazione. Ancora più impressionante è il rifugio di Piazza Risorgimento, gestito dal Museo Diffuso della Resistenza: una lunga galleria capace di ospitare centinaia di persone, oggi utilizzata per visite guidate e attività didattiche.

Durante la visita si scoprono corridoi con panche in muratura, porte blindate e pannelli che raccontano la vita quotidiana sotto i bombardamenti. Le aperture sono cadenzate, spesso concentrate in specifici giorni del mese o in occasione di eventi legati alla memoria storica.

Consiglio utile: prenota con largo anticipo, perché i posti sono limitati e la richiesta molto alta.

Come funzionano i calendari e come prenotare

Non tutti i rifugi sono sempre accessibili. Molti vengono aperti solo in determinati periodi dell’anno, come le Giornate della Memoria, gli eventi Open House o le rassegne del FAI. Per organizzare la visita al meglio:

  • Controlla sempre i siti ufficiali dei musei e dei comuni.
  • Iscriviti alle newsletter degli enti culturali che gestiscono i rifugi.
  • Prenota subito appena le date vengono pubblicate: i posti sono limitati e si esauriscono rapidamente.
  • Valuta i turni mattutini o serali, quando c’è meno affluenza.

Consigli pratici prima di scendere sottoterra

  • Indossa scarpe comode e chiuse, meglio se antiscivolo: i pavimenti possono essere umidi.
  • Porta con te la prenotazione stampata o digitale: senza non si entra.
  • Se soffri di claustrofobia, valuta bene: i corridoi sono stretti e poco illuminati.
  • Rispetta le regole sulla fotografia: spesso è vietato l’uso del flash.
  • Preparati a temperature fresche e a un’umidità elevata.

Un viaggio nella memoria collettiva

I rifugi antiaerei non sono semplici sotterranei: sono testimonianze vive di un passato recente che ha segnato intere generazioni. Qui si respirano le paure della guerra, ma anche la forza e la speranza di chi cercava di resistere. Ogni scritta sui muri, ogni sedile in pietra, ogni corridoio racconta la quotidianità di famiglie che hanno vissuto momenti drammatici ma anche di solidarietà.

Partecipare a una visita guidata in questi luoghi significa compiere un viaggio nella memoria collettiva, scoprendo un volto nascosto delle nostre città e riflettendo sul valore della pace e della libertà. Roma, Milano, Napoli e Torino offrono già calendari strutturati e prenotabili, ma anche in altre città italiane stanno emergendo iniziative simili. È un’occasione unica per conoscere un patrimonio sotterraneo che parla ancora al presente e che merita di essere tramandato alle nuove generazioni.

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