Hai davvero bisogno della vpn sullo smartphone? pro, contro e quando è solo una moda costosa

Virtual Private Network. Overhead top above view of woman holding and using her cellphone with app vpn creation Internet protocols for protection. Global information and location security

Ludovica Perrone

Settembre 14, 2025

La VPN viene spesso presentata come indispensabile per la privacy online. Ma sullo smartphone serve davvero a tutti? Ecco quando può fare la differenza e quando invece non è altro che una spesa superflua.

Negli ultimi anni le app di VPN (Virtual Private Network) sono diventate di moda: pubblicità ovunque, influencer che le consigliano e pacchetti in abbonamento che promettono sicurezza totale. Ma per l’utente medio, che usa lo smartphone per messaggi, social e qualche acquisto online, la VPN è davvero necessaria? La risposta non è così scontata: ci sono casi in cui la VPN è uno strumento prezioso, ma anche situazioni in cui non fa altro che rallentare la connessione e pesare sul portafoglio.

Cosa fa davvero una VPN sul telefono

Una VPN crea un “tunnel” crittografato tra lo smartphone e internet. In pratica, nasconde l’indirizzo IP, rende più difficile tracciare la navigazione e può far sembrare che ci si connetta da un altro Paese. Questo offre tre vantaggi principali:

  • maggiore privacy, perché gli operatori e i siti non vedono i tuoi dati reali;

  • sicurezza extra sulle reti Wi-Fi pubbliche, spesso vulnerabili ad attacchi;

  • possibilità di accedere a contenuti con restrizioni geografiche (serie TV, streaming, siti bloccati).

I veri pro della VPN sullo smartphone

  1. Protezione nei luoghi pubblici: al bar, in aeroporto o in hotel, una VPN è la barriera più semplice contro chi potrebbe intercettare i dati.

  2. Viaggi e lavoro all’estero: chi viaggia spesso può continuare ad accedere ai servizi italiani (banche, portali pubblici, piattaforme streaming) anche da Paesi dove sarebbero bloccati.

  3. Anonimato maggiore: utile a chi vuole ridurre la profilazione pubblicitaria e non lasciare troppe tracce della propria navigazione.

I contro da non sottovalutare

  1. Connessione più lenta: il traffico viene instradato su server intermedi, con un calo di velocità visibile soprattutto sui video e nelle videochiamate.

  2. Abbonamenti costosi: le VPN davvero affidabili costano, in media, tra 5 e 12 euro al mese. Molte versioni gratuite invece vendono i dati o offrono una protezione scarsa.

  3. Falsa sensazione di sicurezza: la VPN non protegge da virus, phishing o truffe online. Chi pensa di essere “invulnerabile” rischia di abbassare la guardia.

Quando serve davvero e quando è solo moda

  • Serve davvero: se usi spesso Wi-Fi pubblici, se viaggi all’estero per lavoro o studio, se hai bisogno di accedere a servizi italiani da fuori Europa, se vuoi ridurre al minimo la tracciabilità dei tuoi dati.

  • È solo moda costosa: se navighi quasi sempre da casa con la tua connessione sicura, se usi lo smartphone solo per social e chat, se pensi che basti la VPN per essere al sicuro da virus e truffe. In questi casi, l’investimento mensile non porta vantaggi concreti.

Le alternative gratuite (e spesso sufficienti)

Molti utenti possono proteggersi anche senza VPN:

  • usare la navigazione in incognito quando serve;

  • attivare l’autenticazione a due fattori per banche e servizi importanti;

  • tenere aggiornate le app e il sistema operativo;

  • affidarsi a un buon antivirus per smartphone, spesso incluso in abbonamenti già attivi.

Strumento utile, ma non per tutti

La VPN sullo smartphone non è una truffa, ma non è nemmeno una bacchetta magica. È uno strumento utile in contesti specifici, ma inutile (e costoso) per chi vive online in modo standard. La vera sicurezza resta fatta di buone abitudini digitali: password robuste, aggiornamenti costanti e attenzione ai link sospetti. Per molti, queste precauzioni valgono più di qualsiasi abbonamento premium.

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