La VPN viene spesso presentata come indispensabile per la privacy online. Ma sullo smartphone serve davvero a tutti? Ecco quando può fare la differenza e quando invece non è altro che una spesa superflua.
Negli ultimi anni le app di VPN (Virtual Private Network) sono diventate di moda: pubblicità ovunque, influencer che le consigliano e pacchetti in abbonamento che promettono sicurezza totale. Ma per l’utente medio, che usa lo smartphone per messaggi, social e qualche acquisto online, la VPN è davvero necessaria? La risposta non è così scontata: ci sono casi in cui la VPN è uno strumento prezioso, ma anche situazioni in cui non fa altro che rallentare la connessione e pesare sul portafoglio.
Cosa fa davvero una VPN sul telefono
Una VPN crea un “tunnel” crittografato tra lo smartphone e internet. In pratica, nasconde l’indirizzo IP, rende più difficile tracciare la navigazione e può far sembrare che ci si connetta da un altro Paese. Questo offre tre vantaggi principali:
maggiore privacy, perché gli operatori e i siti non vedono i tuoi dati reali;
sicurezza extra sulle reti Wi-Fi pubbliche, spesso vulnerabili ad attacchi;
possibilità di accedere a contenuti con restrizioni geografiche (serie TV, streaming, siti bloccati).
I veri pro della VPN sullo smartphone
Protezione nei luoghi pubblici: al bar, in aeroporto o in hotel, una VPN è la barriera più semplice contro chi potrebbe intercettare i dati.
Viaggi e lavoro all’estero: chi viaggia spesso può continuare ad accedere ai servizi italiani (banche, portali pubblici, piattaforme streaming) anche da Paesi dove sarebbero bloccati.
Anonimato maggiore: utile a chi vuole ridurre la profilazione pubblicitaria e non lasciare troppe tracce della propria navigazione.
I contro da non sottovalutare
Connessione più lenta: il traffico viene instradato su server intermedi, con un calo di velocità visibile soprattutto sui video e nelle videochiamate.
Abbonamenti costosi: le VPN davvero affidabili costano, in media, tra 5 e 12 euro al mese. Molte versioni gratuite invece vendono i dati o offrono una protezione scarsa.
Falsa sensazione di sicurezza: la VPN non protegge da virus, phishing o truffe online. Chi pensa di essere “invulnerabile” rischia di abbassare la guardia.
Quando serve davvero e quando è solo moda
Serve davvero: se usi spesso Wi-Fi pubblici, se viaggi all’estero per lavoro o studio, se hai bisogno di accedere a servizi italiani da fuori Europa, se vuoi ridurre al minimo la tracciabilità dei tuoi dati.
È solo moda costosa: se navighi quasi sempre da casa con la tua connessione sicura, se usi lo smartphone solo per social e chat, se pensi che basti la VPN per essere al sicuro da virus e truffe. In questi casi, l’investimento mensile non porta vantaggi concreti.
Le alternative gratuite (e spesso sufficienti)
Molti utenti possono proteggersi anche senza VPN:
usare la navigazione in incognito quando serve;
attivare l’autenticazione a due fattori per banche e servizi importanti;
tenere aggiornate le app e il sistema operativo;
affidarsi a un buon antivirus per smartphone, spesso incluso in abbonamenti già attivi.
Strumento utile, ma non per tutti
La VPN sullo smartphone non è una truffa, ma non è nemmeno una bacchetta magica. È uno strumento utile in contesti specifici, ma inutile (e costoso) per chi vive online in modo standard. La vera sicurezza resta fatta di buone abitudini digitali: password robuste, aggiornamenti costanti e attenzione ai link sospetti. Per molti, queste precauzioni valgono più di qualsiasi abbonamento premium.