Salmonella, i sintomi che nessuno riconosce subito: ecco come capirlo in tempo

Administrator

Settembre 9, 2025

La salmonella è il batterio più spesso responsabile delle infezioni trasmesse da alimenti contaminati. In natura esistono oltre 2000 varianti, ma le più diffuse e pericolose per l’uomo sono S. enteritidis e S. typhimurium. Questi ceppi non tifoidei colpiscono sia gli esseri umani sia gli animali, in particolare quelli da allevamento. La loro diffusione è favorita dal fatto che il batterio si trasmette facilmente attraverso gli alimenti senza modificarne l’aspetto: un cibo contaminato non presenta odore, colore o consistenza diversi da un alimento sano, rendendo difficile individuarlo a occhio nudo.

I principali serbatoi dell’infezione sono:

  • Carne cruda o poco cotta

  • Uova crude (o alimenti che le contengono, come salse e creme)

  • Latte crudo o non pastorizzato

  • Derivati caseari non controllati

  • Frutta e verdura lavate con acqua non potabile

La contaminazione può avvenire in qualsiasi fase della filiera: dall’allevamento alla produzione, dalla preparazione domestica alla manipolazione degli alimenti già cotti. Per questo motivo le infezioni da salmonella rappresentano un problema di sanità pubblica a livello globale.

Come avviene il contagio

La salmonella si trasmette soprattutto per via oro-fecale. Questo significa che l’infezione passa tramite l’ingestione di cibi o bevande contaminate da materiale fecale di animali infetti, oppure attraverso il contatto diretto con superfici, utensili o mani contaminate. Non è un caso che le epidemie di salmonellosi siano spesso associate a cattive condizioni igieniche o a errori nella catena di produzione alimentare.

In ambienti familiari e comunitari, la contaminazione crociata è una delle cause più frequenti: basta utilizzare lo stesso tagliere o coltello per carne cruda e verdure pronte al consumo per favorire la diffusione del batterio.

I sintomi della salmonella

L’infezione da salmonella si manifesta in genere tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati. La durata dei sintomi varia dai 4 ai 7 giorni. Nella maggior parte dei casi il quadro clinico è lieve, ma in persone fragili può degenerare in complicazioni gravi.

I sintomi più comuni sono:

  • Dolore addominale intenso

  • Nausea e vomito

  • Diarrea acquosa, talvolta abbondante e debilitante

  • Febbre moderata o alta

  • Malessere generale con stanchezza e crampi muscolari

Nella maggior parte dei casi l’infezione si risolve spontaneamente, ma nei soggetti più vulnerabili (anziani, bambini piccoli, donne in gravidanza, immunodepressi) può portare a batteriemia o infezioni focali in organi come le ossa, le meningi o il sangue, con quadri clinici che richiedono ospedalizzazione.

Diagnosi

La diagnosi di salmonellosi viene effettuata tramite esame colturale delle feci, che permette di isolare il batterio e confermarne la presenza. In alcuni casi particolari, come infezioni sistemiche, possono essere richiesti anche esami del sangue.

Terapia e cure

La salmonellosi, nella maggior parte delle forme, è autolimitante, ovvero si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni. Il trattamento consiste soprattutto in terapie di supporto:

  • Reidratazione orale con soluzioni saline per reintegrare acqua e minerali persi con vomito e diarrea.

  • Probiotici e fermenti lattici per aiutare a ripristinare la flora intestinale.

  • Dieta leggera, povera di grassi e facilmente digeribile, evitando latticini non pastorizzati, fritti e alcol.

  • Riposo per consentire al sistema immunitario di reagire.

È importante ricordare che, nonostante sia un’infezione batterica, l’uso degli antibiotici è generalmente sconsigliato nei casi lievi. Questi farmaci possono infatti alterare la flora intestinale e favorire resistenze batteriche. Vengono prescritti solo nei casi più gravi o complicati, quando l’infezione si diffonde oltre l’apparato digerente.

Complicazioni possibili

Nei soggetti sani, la salmonellosi si risolve senza conseguenze. Tuttavia, in persone fragili può portare a:

  • Disidratazione grave, soprattutto nei bambini e negli anziani.

  • Batteriemia, cioè la diffusione del batterio nel sangue.

  • Infezioni extraintestinali, come osteomielite (infezione delle ossa) o meningite.

  • Sindromi post-infettive, come l’artrite reattiva, che può comparire settimane dopo l’infezione.

Prevenzione: le regole d’oro

La prevenzione è l’arma più efficace contro la salmonella. Ecco alcune regole fondamentali:

  • Cuocere bene carne e uova: la cottura elimina i batteri.

  • Evitare il consumo di latte crudo e derivati non pastorizzati.

  • Lavare accuratamente frutta e verdura con acqua potabile.

  • Separare cibi crudi e cotti per prevenire contaminazioni crociate.

  • Conservare gli alimenti in frigorifero a temperature sicure.

  • Lavarsi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato alimenti a rischio.

  • Curare l’igiene della cucina: utensili, superfici e taglieri devono essere puliti dopo ogni utilizzo.

Salmonella: un problema di sanità pubblica

Secondo l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), la salmonella è ancora oggi tra le prime cause di infezioni gastrointestinali in Europa. Ogni anno vengono segnalati decine di migliaia di casi, con focolai spesso legati a prodotti contaminati distribuiti su larga scala. Per questo motivo le autorità sanitarie investono molto in controlli, campagne di informazione e programmi di monitoraggio negli allevamenti e nelle industrie alimentari.


La salmonellosi è quindi una malattia molto diffusa ma, nella maggior parte dei casi, non pericolosa se gestita correttamente. Riconoscere i sintomi, seguire le giuste cure e rispettare le regole di igiene in cucina sono i passi fondamentali per proteggersi. Con attenzione e prevenzione, il rischio può essere ridotto al minimo e la guarigione avviene senza complicazioni nella grande maggioranza dei casi.

Vuoi che ti prepari anche 10 titoli ultra Discover per questo articolo sulla salmonella, con focus su sintomi, cure e prevenzione?

×